a cura di Enrico de Sanctis
La normalità è l'esito di un pensiero culturale che sottomette alle proprie leggi la libertà dell'essere umano. La creatività e l'espressività degli individui sono pertanto inibite: essere normali diventa rischioso, potrebbe essere il segno dello stato sopravvivenziale dell'individuo, che non è autentico nella sua esistenza.
La normalità è l'esito di un pensiero culturale che sottomette alle proprie leggi la libertà dell'essere umano. La creatività e l'espressività degli individui sono pertanto inibite: essere normali diventa rischioso, potrebbe essere il segno dello stato sopravvivenziale dell'individuo, che non è autentico nella sua esistenza.
Si possono verificare due condizioni principali: in un caso gli individui non si accorgono di essere sottomessi alle regole imposte da altri nonché ai vincoli affettivi e si adeguano passivamente; in un altro gli individui sentono di essere inadatti a vivere secondo le leggi imposte dagli altri, ma non sanno come fare per cambiare e non comprendono cosa sia giusto per se stessi.
Nel primo caso si sviluppa un'immagine di sé che deve raggiungere degli obiettivi ideali per poter avere la conferma del proprio valore; nel secondo caso si sviluppa un'immagine di sé che è in conflitto tra il desiderio di emergere come soggetto autonomo e la necessità di adeguarsi.
In entrambe le condizioni si parla di normopatia ovvero di un adattamento a un modo d'essere che non appartiene davvero all'individuo. Solo nella seconda, però, si può intervenire con l'obiettivo di conoscere le influenze ambientali per oltrepassarle e raggiungere un modo d'essere più personale e soggettivo, raggiungendo un'autentica affermazione di sé.
Scoprirsi soggetti autori della propria esistenza non vuol dire essere felici, vuol dire raggiungere un livello di comprensione emotiva che l'essere umano inevitabilmente dipende dall'ambiente in cui vive, ma possiede ugualmente un margine di libertà e creatività personali.
Potremmo dire che la salute non è raggiungere la normalità, ma trasformare l'idea che abbiamo di essa e la sua influenza su di noi.
Come dice François de La Rochefoucauld: "Chi vive senza follia non è saggio come crede".
Dott. Enrico de Sanctis
psicologo-psicoterapeuta
studio: via Canonica, 63 - 20154 Milano
telefono: 02.316096
sito web: www.enricodesanctis.it
e-mail: enrico_desanctis@fastwebnet.it
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