L’eiaculazione è l’emissione di sperma in corrispondenza dell’orgasmo maschile.
La letteratura scientifica valuta la precocità dell'eiaculazione in base alla velocità dei tempi dell’emissione spermatica o al numero di movimenti coitali. Più la velocità dei tempi è alta - dai 2 minuti in giù - più la precocità dell’eiaculazione è ritenuta significativa; più il numero dei movimenti è basso - sotto i 20 - più la precocità dell’eiaculazione è ritenuta significativa.
Inoltre, ci sono diverse forme di eiaculazione precoce, ad esempio prima o durante la penetrazione, permanente o episodica, con insorgenza fin dall’inizio della propria attività sessuale o successiva, le cui definizioni si possono facilmente trovare sui principali manuali di sessuologia e andrologia.
In questa sede scelgo di porre l’attenzione su un aspetto importante, che mi sembra troppo frequentemente sottovalutato. Una volta stabilito che non ci siano malattie che interferiscono sull’eiaculazione, modificando la velocità abitudinaria dei tempi di emissione spermatica, è fondamentale fare una valutazione che tenga conto di una complessità di elementi.
Ne vorrei mettere in luce quattro:
L’eiaculazione precoce, la punta di un iceberg
Il modo in cui si fa sesso è legato a tanti fattori, che spesso non sono considerati: nell'esperienza sessuale il modo in cui valutiamo noi stessi ad esempio conta, così come conta il modo in cui ci relazioniamo con l'altro.
Potremmo ad esempio dire, semplificando, che una persona che ha un forte pudore ed è introversa, per certi versi si comporterà in un modo probabilmente coerente anche sessualmente; allo stesso tempo, una persona più disinibita, o anche desiderosa di contatto ad esempio, avrà un comportamento coerente, che in linea generale è differente da quello della persona introversa.
Potremmo anche spingerci un po’ più in là e dire, ad esempio, che una persona che vive un senso di preoccupazione nel contatto con l’altro, potrebbe avvicinarsi con un vissuto di ansia che inevitabilmente ha degli effetti sul suo comportamento, magari anche su quello sessuale. Tra i più svariati effetti, tra cui ad esempio una disfunzione erettile o impotenza, si potrebbe verificare anche una precocità nell’eiaculazione. Per esempio, una persona potrebbe sentire la necessità di concludere rapidamente quel contatto, perché è fonte di stress.
Questo esempio è senz’altro riduttivo, il mio obiettivo è soltanto quello di darvi una lettura introduttiva affinché possiate avvicinarvi ad altri punti di vista che secondo me sono fondamentali, perché ci indicano che l’eiaculazione precoce è solo la punta di un iceberg, che interessa la persona nella sua complessità, non soltanto sessualmente. E quindi il senso dell’eiaculazione precoce dev’essere compreso all'interno delle caratteristiche più profonde della personalità del soggetto.
Diagnosi superficiali per l’eiaculazione precoce
Quando si utilizzano categorie cliniche, come quella di eiaculazione precoce, è fondamentale che vengano usate per comprendere il senso di quello che accade alla persona. Spesso, purtroppo, vengono utilizzate in modo improprio, con una prescrizione troppo superficiale di esami e terapie di vario tipo. Secondo quanto detto nel punto precedente, bisogna fare molta attenzione a rispondere con una terapia mirata a tardare l’eiaculazione, se il problema è invece legato a una complessità di emozioni e vissuti che riguardano la persona.
Il ruolo del tempo nell'eiaculazione
È doveroso che ognuno di noi si ponga delle domande. Penso soprattutto a quei professionisti che utilizzano le categorie diagnostiche in modo affrettato, un po' scontato, senza farsi alcun interrogativo. Parliamo di eiaculazione precoce, quindi è opportuno, è indispensabile che ci chiediamo ad esempio: chi stabilisce la velocità dell’emissione dello sperma dell’orgasmo maschile? L’eiaculazione è precoce o i tempi di raggiungimento dell’orgasmo possono essere differenti tra i partner? La definizione di malattia per la velocità di emissione dello sperma è legittima? A proposito di quest’ultima domanda, si parla frequentemente di ipersensibilità del glande. Anche in questo caso: chi stabilisce il giusto grado di sensibilità del glande?
Credo che soltanto aprendoci alle domande potremmo trovare quelle vie che possono indicarci la strada giusta a cui non avevamo ancora pensato.
Il sesso non è controllo
La tecnica principale frequentemente utilizzata per l’eiaculazione precoce è quella del controllo volontario sull’eiaculazione stessa. Credo che bisognerebbe essere molto cauti nella diagnosi e nell’effettuazione di questa tecnica molto popolare, perché il problema potrebbe essere proprio l’eccesso di controllo, non il contrario. D’altronde la massima essenza del rapporto sessuale è quando si vive un’esperienza di fusionalità e abbandono, in cui il controllo si perde completamente.
Dott. Enrico de Sanctis
psicologo-psicoterapeuta
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